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OGGI ALLA FRIULANA RONCHI DI CIALLA LA “RICOLMATURA” DELLE BOTTIGLIE PIU’ ANTICHE DI VERDUZZO, PICOLIT, SCHIOPETTINO, REFOSCO DAL PEDUNCOLO ROSSO

La friulana Ronchi di Cialla chiama all’appello tutte le sue bottiglie classe 1977: Paolo e Diana Rapuzzi, si preparano per la ricolmatura del vino che ha raggiunto i venticinque anni di età e questa volta, l’ultima risale a due anni fa, l’operazione di “rinvigorimento” potrà essere compiuta anche per quei clienti che da un quarto di secolo conservano gelosamente le prime bottiglie che apparvero in Italia con la firma Ronchi di Cialla. L’invito è indirizzato al Verduzzo, il Picolit, due formidabili vini bianchi che non hanno avuto paura di invecchiare e che furono i primi ad essere elevati in barriques, lo Schioppettino, il rosso prodotto dal primo raccolto di un altro vitigno tipicamente friulano dopo il suo recupero terminato dai Rapuzzi, e il Refosco dal Peduncolo Rosso, tutti naturalmente della vendemmia del 1977.

L’azienda di Prepotto (Colli Orientali del Friuli), di modeste dimensioni, ha il grande merito di aver sempre valorizzato, in equilibrio con le nuove tecniche di vinificazione, la tradizione e i rari vitigni autoctoni che danno origine alla sua produzione, strategia che oggi consente a Ronchi di Cialla di impreziosire i suoi vini con un procedimento che fino ad adesso, in Italia, è stato prerogativa solo delle mitiche Riserve di Brunello di Montalcino di Biondi Santi.
La ricolmatura sarà eseguita oggi 10 maggio sotto la supervisione del notaio Giancarlo Suitter incaricato di garantire la procedura e i risultati finali. Le bottiglie saranno analizzate esternamente (etichetta, capsula e livello del vino), saranno stappate e se necessario, oltre al colore e al profumo verrà degustato anche il sapore del contenuto. Per quelle meritevoli si procederà al rabbocco con vino della stessa vendemmia, saranno ritappate con tappi dell’azienda e verrà apposta un ulteriore etichetta a certificazione dell’avvenuta ricolmatura. Le bottiglie che non supereranno il severo e insindacabile giudizio dei titolari, una volta richiuse con tappi anonimi, si ritroveranno con l’etichetta biffata.

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