23 ettari vitati a biologico – dislocati tra Campidano, Marmilla e Barbagia e caratterizzati da suoli a diversa composizione: dalle sabbie al calcare, dalle argille ai terreni vulcanici -, per una produzione complessiva di 170.000 bottiglie, sono i numeri del progetto enologico nato nel 2005 che vede protagonisti la famiglia Olianas e Stefano Casadei. Quest’ultimo nome noto della Toscana enoica e già impegnato al Castello del Trebbio, realtà chiantigiana posta nella sottozona della Rufina, e nella tenuta maremmana Casadei nell’areale di Suvereto. Ad animare la filosofia produttiva della cantina sarda, situata nel comprensorio di Gergei nel cagliaritano, è il metodo “biointegrale”, che cerca di fondare tecniche e principi del biologico e del biodinamico. Un metodo che è rafforzato dall’utilizzo dei vitigni di antica coltivazione locali quali Cannonau, Bovale, Semidano, Nasco, Malvasia e Vermentino e dal progetto “Le Anfore” della figlia di Casadei, Elena, improntato sull’utilizzo di contenitori in terracotta prodotti in Toscana e Georgia per la vinificazione e la maturazione dei vini e da cui è ottenuta una linea di etichette ad hoc. Il Vermentino di Sardegna 2022, affinato in acciaio e legno, profuma di frutta gialla matura, erbe aromatiche e tocchi speziati. In bocca, il sorso è sapido, dallo sviluppo continuo e dal finale che rimanda ai frutti gialli e alla macchia mediterranea.
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