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ORA CHE HA LASCIATO LA GUIDA DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA, UNO DEI MARCHI MADE IN ITALY PIÙ FAMOSI AL MONDO, AVRÀ PIÙ TEMPO PER DEDICARSI ALLA SUA NUOVA PASSIONE: IL VINO. CHI È? LUCIANO BENETTON, VIGNERON DA 50.000 BOTTIGLIE L’ANNO NEL CUORE DEL VENETO

Ora che ha lasciato la guida dell’azienda di famiglia, uno dei marchi made in Italy più famosi al mondo, avrà più tempo per dedicarsi alla sua nuova passione: il vino. Chi è? Luciano Benetton, vigneron da 50.000 bottiglie l’anno nel cuore del Veneto, in una piccola residenza di campagna nei pressi del recinto industriale a pochi chilometri da Treviso dove si trova il centro di produzione di Castrette.
“L’ idea me l’hanno data dei giapponesi - racconta Luciano Benetton al Corriere.it - erano a Villa Minelli, a Ponzano, il nostro quartier generale. Il mio ufficio si affaccia su una vite. Vedendola, mi chiesero che ci facevo, risposi che vendevamo l’ uva. Dissero che dovevo fare vino Benetton e loro l’ avrebbero venduto anche in Giappone. Vino Benetton? Troppo semplice”.
Ma la nuova avventura nel mondo del vino di Luciano Benetton è iniziata proprio da lì. “Siamo partiti da quella vigna trentennale di Merlot - prosegue Benetton - e abbiamo creato il Villa Minelli, un Merlot in purezza. Che a me pare buono. Poi abbiamo continuato con gli altri poderi, Villa Persico, dove c’è il nostro albergo, poi la linea con le vigne di Villa Pastega (la settecentesca sede di Fabrica restaurata da Tadao Ando)”.
Risultato? Una produzione di 50. bottiglie l’anno, che, oltre al Merlot Villa Minelli, comprende l’ uvaggio rosso (Merlot e Cabernet Sauvignon) Villa Persico, una linea di rossi e di bianchi Villa Pastega con due Brut (un Metodo classico e uno Charmat) e un Malvasia Passito. A Villa Pastega ci sono 7 ettari di vigne, 3 negli altri due possedimenti. Il tutto, per “una passione - spiega Luciano Benetton - il piacere di creare qualcosa che migliora anno dopo anno in bottiglia, come un buon rosso. Fa venir voglia di migliorare se stessi”.

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