Di proprietà di Paola Brini Batacchi, la cui famiglia l’ha rilevò nel 1818, Ormanni è una delle realtà più antiche della denominazione del Chianti Classico con le sue prime etichette sugli scaffali già a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso. Oggi, l’azienda dispone di 68 ettari a vigneto che si dispiegano tra Poggibonsi e Castellina in Chianti. Si tratta di un’azienda dalla cifra stilistica ben piantata nella tradizione, basta guardare, solo per fare l’esempio più eclatante, alla sua organizzazione in cantina dove protagonista è il cemento e il legno grande, con qualche sparuta immissione di barrique. Il risultato sono vini dalla cifra stilistica solida e, talvolta, austera, capaci di affrontare disinvoltamente il trascorrere del tempo, restituendo sensazioni non prive di echi di un modo di concepire il vino che non c’è più. Certo, con le annate più recenti alcune concessioni alla modernità non sono mancate, ma, in generale, i tratti fondamentali dei vini sono rimasti uguali a sé stessi. Il Chianti Classico Borro del Diavolo Riserva 2016 ne è un buon esempio. Ottenuto dal vigneto Montignano, vicino al Borro (ruscello) del Diavolo, è un Sangiovese in purezza che matura per 20 mesi in legno grande. Al naso si succedono frutti di bosco maturi, marasca sotto spirito, confettura di arance, tabacco e spezie. In bocca, la trama tannica è articolata e attraversa un sorso sapido e fragrante.
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