Il “second vin” di casa Ornellaia, Le Serre Nuove, prodotto per la prima volta nel 1997, è rosso che difficilmente delude. La versione 2019 è fragrante dal punto di vista aromatico, con un bel frutto rosso prorompente protagonista, poi spezie, menta, aghi di pino, e sottobosco. Ben profilato il sorso succoso e che invita alla beva, di struttura muscolosa ma agile è dolce lungo, coerente e gustoso. L'Ornellaia, tenuta di 115 ettari a vigneto per una produzione di 1.000.000 di bottiglie, arrivate per la prima volta sugli scaffali nel 1988, è dal 2012 la dependance dei Frescobaldi in terra bolgherese, tra le cantine la cui fama è difficile circoscrivere a Bolgheri, alla Toscana o all’Italia. Un’azienda che ha fatto un non piccolo pezzo della storia del vino a tutte le latitudini, prendendo forma negli anni Ottanta del secolo scorso e conquistando tutti in pochissimo tempo. All’intuito di Lodovico Antinori, il suo fondatore, si sono affiancate le competenze di alcuni tra i migliori nomi dello scenario tecnico internazionale: André Tchelistcheff (1981), “inventore” della viticoltura californiana, Michel Rolland “supervisore” enologico (dal 1991), gli agronomi Danny Schuster e Andrea Paoletti (1995), i winemaker Federico Staderini (1985-1988), Tibor Gal (1989-1997), Andrea Giovannini (1998-2000), Thomas Duroux (2001-2004), fino all’attuale direttore della produzione Axel Heinz, all’Ornellaia dal 2005.
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