Il Brunello di Montalcino 2017 di Padelletti restituisce un’annata non proprio da incorniciare con tratti definiti e ben leggibili. I profumi di frutta rossa matura sono protagonisti, accanto a cenni di sottobosco, spezie e tabacco. In bocca, il sorso è robusto e dai tannini in primo piano, fino ad un finale caldo e avvolgente. La cantina di Montalcino che porta questo nome è stata una tra le prime a vinificare il Sangiovese come unico vitigno per produrre un rosso da invecchiamento che andasse ad affiancare il Moscadello, il vino storico dell’areale. La famiglia Padelletti possiede salde radici a Montalcino e nel suo albero genealogico si sono susseguiti nei secoli medici, avvocati, giudici, professori universitari a dare lustro a questa piccola realtà. Ancora oggi, la cantina si trova nel paese, retaggio di un’antica tradizione sempre più rara da trovare ancora intatta, con i vigneti, sei ettari, invece, che si trovano tutti sul versante nord del quadrante della denominazione, per una produzione di Brunello limitata alle 10.000 bottiglie all’anno. La cifra stilistica dei vini è di stampo tradizionali, con i vini invecchiati in botti grandi da 25 e 30 ettolitri. Il risultato sono Brunello dai profumi antichi e generosi al gusto, dall’impatto austero e rigoroso, tendenzialmente reticente all’inizio, ma capaci di esprimersi in tutta la loro forza dopo un ulteriore affinamento in bottiglia.
(are)
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