Nei menù dei Savoia non mancava mai ad accompagnare le pietanze più prelibate: invecchiato di qualche anno in legno, per ingentilire i suoi tannini vivaci, il Grignolino era il vino prediletto dal re. Nel Monferrato, si torna a scommettere su un Grignolino con qualche anno d’età con un gruppo di vignaioli riuniti sotto il nome di Monferace e coordinati dall’enologo Mario Ronco. Anticamente si chiamava così il Monferrato, terra d’origine di questo vitigno dal carattere spigoloso. Quello della famiglia Angelini nasce sulla pietra da cantone di Bricco Robiano, nell’Alessandrino. Una vigna in cima alla collina, a 300 metri s.l.m., tra le più alte della zona. Esposizione a sud pieno, dove l’uva matura bene anche se con poca produzione: neanche 60 quintali all’ettaro. Fa una macerazione lunga di 20/25 giorni. La malolattica viene fatta in tonneaux di rovere francese. Tre anni in legno e un anno in bottiglia prima di andare nel calice. Ne nasce un vino con una buona acidità e longevità, elegante ed equilibrato. «È un vecchio metodo di vinificazione che stiamo riscoprendo - racconta Franco Angelini - Ci dà tanto da lavorare ma anche grandi soddisfazioni. Lo vendiamo bene in Giappone e in Olanda, ma vorrei arrivare sul mercato di Londra. Anche se è un vino importante bisognerà provare a comunicarlo in maniera più smart». Si abbina bene con le carni e il pesce. Lo consigliamo con il piccione al tartufo.
(Fiammetta Mussio)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024