Le viti di Pascolo fanno fatica: sono piantate sul versante ripido della collina di Ruttàrs, la propaggine più meridionale di Dolegna del Collio, e affondano le radici direttamente nella ponca (suolo misto di marne e arenarie tipico di queste zone), visto che le piogge invernali portano a valle lo strato fertile di terra. Aggiungendo giornate calde e notti fresche e ventilate, il risultato sono grappoli dall’acidità significativa, con un buon apporto di struttura, mineralità e grado alcolico. I 7 ettari di vigneto di Pascolo attorniano la cantina e sono piantati a varietà bianche sul versante sud-ovest (Friulano, Ribolla Gialla, Malvasia, Riesling, Sauvignon Blanc e Pinot Bianco), mentre nel versante sud-est prevalgono il Merlot e il Cabernet Franc nella parte più alta e soleggiata, con Pinot Bianco e Grigio, Malvasia e Sauvignon coltivati a mezza costa. La cantina, fondata nel 1974, ha quindi abbracciato l’anima bianchista del Collio, producendo una media di 22.000 bottiglie l’anno a partire da una conduzione integrata dei vigneti. Una decina sono i vini prodotte, suddivisi fra linea Etichetta Bianca, Selezione e Classica: di quest’ultima fa parte il Friulano in assaggio, annata 2022, che fermenta in acciaio e vi affina sui lieviti per 9 mesi: un vino chiaro, che profuma di pietra focaia, albedo, menta, fiori di acacia e biancospino; il sorso è glicerico ma teso, agrumato e floreale e dal finale ammandorlato.
(ns)
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