Bel rappresentante delle meraviglie d’Abruzzo, Pasetti. Emblematico, almeno per certi aspetti, di una regione capace (come forse nessun’altra) di passare dalle nevi del Gran Sasso o della Maiella all’azzurro del mare, in neanche un’oretta di macchina. Notevoli escursioni termiche, sensibili differenze climatiche, estrema diversità geologica: quante se ne dovrebbero ancora elencare, prima di rendere merito a quei produttori che hanno saputo affrontare tutto questo, studiando e approfondendo le molteplici potenzialità di un territorio fantastico? Forse non troppo esteso, è vero, ma variegato come pochi. Domenico Pasetti è fra i vignaioli sopra citati: operando fra vecchi vigneti e impianti di più recente acquisizione, ha sostanzialmente circoscritto la sua produzione alle pendici di entrambi i versanti del Gran Sasso. In questo modo, la parte allevata in quel di Capestrano vive di una fortunata esposizione ma, in proiezione, anche di un’eleganza e di una freschezza dovuta proprio alle marcate escursioni termiche; mentre le proprietà dislocate a Pescosansonesco godono di condizioni atte a realizzare rossi di grande struttura. Si cadrà sempre in piedi, quindi, con la gamma aziendale. Occhio però a questo Pecorino, che le ha proprio tutte: erbe aromatiche, agrumi, iodio, frutto della passione, pera, ananas, mimosa e ginestra. Con palato succoso, dinamico e felicemente contrastato.
(Fabio Turchetti)
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