Maturato per 40 mesi in legno grande, il Brunello di Montalcino Ofelio 2019 - che ha esordito con l’annata 2018 nel solco del crescente trend produttivo con protagonisti i Brunello “selezione” o Cru - profuma di frutta rossa matura, con rimandi alle erbe aromatiche e tocchi agrumati e affumicati a rifinitura. In bocca il sorso è ben profilato, succoso e sapido, dallo sviluppo solido nella trama tannica e ritmato nella spinta acida, terminando in un finale persistente, caratterizzato da una decisa nota balsamica. La piccola realtà produttiva di Patrizia Cencioni, all’inizio del Nuovo Millennio, rappresentava una delle migliori firme tra le “nuove” aziende di quell’epoca. I tratti stilistici erano ben centrati sull’equilibrio e l’essenzialità, tracciando un percorso, in quegli anni, poco battuto. Successivamente, i vini si sono un po’ appesantiti ma oggi, anche grazie ad un ripensamento della guida tecnica di cantina, stanno ritrovando i loro caratteri originari insieme ad una confortante continuità. L’azienda, che si trova ad un passo da Montalcino arrivando da San Quirico d’Orcia, conta su 9 ettari a vigneto, che guardano verso il quadrante sud-est della denominazione e produce 45.000 bottiglie. Patrizia Cencioni la guida dal 1989, anno della sua fondazione, dopo aver ripreso i fili del lavoro di suo nonno Giuseppe Cencioni, uno dei fondatori del Consorzio del Brunello di Montalcino.
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