Il progetto enologico di Jean-Claude Mas prende forma nella sua attuale articolazione a partire dal 2000. Si tratta di un progetto che in un tempo relativamente breve è diventato un polo produttivo non secondario. Domaines Paul Mas, i cui vigneti insistono nella regione viticola del Languedoc-Roussillon, dal clima tendenzialmente mediterraneo, conta su ben 15 tenute, da cui escono vini all’insegna della piacevolezza e, soprattutto, giungono sullo scaffale a prezzi concorrenziali, anche grazie ad un costo dei terreni vitati non certo comparabile con quello delle zone più blasonate della Francia a fare il paio con i costi di gestione anch’essi più contenuti. In questo senso, l’approccio imprenditoriale di Domains Paul Mas è decisamente più “nuovomondista” che “vecchiomondista”, riprendendo vecchie ma sempre valide categorie che hanno spiegato il mondo del vino negli ultimi trenta anni. Forte anche il legame con l’Italia: l’enologo Giorgio Grai, scomparso sul finire del 2019, è stato consulente di questa realtà per molti anni e poi nei vigneti aziendali non mancano sperimentazioni con varietà italiane. Venendo all’assaggio, il Reserve Sauvignon 2019 è bianco dalla timbrica aromatica tutta sugli agrumi, con qualche cenno di erba aromatica, ad anticipare una progressione gustativa continua, fragrante, dal contrappunto sapido sempre ben presente e ritorni di frutta esotica sul finale.
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