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PER FRONTEGGIARE LA CRISI IL SALONE DEL VINO (TORINO, DAL 14 AL 17 NOVEMBRE) RILANCIA SU AUTOCTONI E WORKSHOPS PER BUYERS ... E IL 27 E 28 NOVEMBRE VA IN "TRASFERTA" A ROMA ALLA "CITTA' DEL GUSTO" DEL "GAMBERO ROSSO"

Italia
Il Salone del Vino di Torino punta su autoctoni e workshops internazionali per buyers

Mai come quest'anno il Salone del Vino di Torino (edizione n. 4, dal 14 al 17 novembre, info: www.salonedelvino.com) è un appuntamento strategico per le cantine italiane: la situazione di mercato particolarmente delicata, una vendemmia che è buona per qualità e generosa in quantità, la necessità di fronteggiare una concorrenza sempre più forte da parte del "nuovo mondo" vinicolo spingono le aziende a rinnovare una presenza qualificata alla rassegna del Lingotto per rilanciare il consumo e l'immagine delle produzioni "made in Italy".
Il Salone del Vino, si conferma un osservatorio privilegiato per comprendere gli andamenti di mercato, un punto d'incontro tra operatori e consumatori finali indispensabile per le aziende, un corner di grande interesse dal punto di vista commerciale. A decretarlo è il successo d'iscrizioni che il Salone del Vino registra al workshop che metterà in diretto contatto le cantine con i "compratori" dei principali mercati esteri oltre che con gli operatori nazionali. Dall'estero, infatti, arriveranno al Lingotto di Torino 42 buyers da tutto il mondo (grande attenzione è stata posta ai mercati emergenti come l'India, l'estremo Oriente e il Nord Europa) che avranno oltre 1.500 incontri d'affari con le 220 cantine che si sono iscritte a questo appuntamento commerciale (+40% d'incremento di iscrizioni).
Proprio per questa sua natura di rassegna esclusivamente professionale, il Salone del Vino non poteva non registrare l'attuale fase di contrazione dei volumi di affari del settore vitivinicolo: la superficie espositiva si mostra al momento in flessione, ma in aumento sono le aziende che parteciperanno alla "tre giorni" di Torino con un turn over rilevante di cantine, un incremento della presenza delle produzioni di qualità, una forte attenzione da parte dei produttori emergenti, una diminuita presenza istituzionale e un incrementata presenza di singole aziende. E' la conferma che per le cantine il Salone del Vino è diventato strategico nella politica commerciale e d'immagine. Non va dimenticato infatti che l'appuntamento del Lingotto giunge al termine di un anno in cui ben quattro sono state le rassegne internazionali dedicate al settore.
Nonostante questo vi è da parte degli operatori una rinnovata fiducia nelle opportunità che vengono offerte dal Salone del Vino, che si presenta come il primo momento di verifica della vendemmia appena trascorsa e come un'occasione di rilancio degli ordinativi: la contrazione della domanda ha spostato il calendario degli acquisti che non sono più concentrati, ma vengono diluiti nelle quantità e nei flussi con punte nei momenti in cui si ritiene che i consumatori finali siano più propensi a comprare, quindi il periodo pre-natalizio sta diventando decisivo e il Salone del Vino, che si svolge a novembre, mai come quest'anno si presenta come una leva anticiclica per le cantine.
Per approfondire questa mutata configurazione del mercato l'Osservatorio permanente del Salone del Vino, attraverso il Centro Studi Promotor, ha svolto un'indagine che ha coinvolto buyers, distributori e consumatori per fare una fotografia degli andamenti della domanda e valutare l'impatto del fattore prezzo sui comportamenti di acquisto: l'indagine sarà presentata, come di consueto, nella giornata inaugurale del Salone del Vino e sarà un ulteriore contributo alle attività di marketing delle cantine oltre che una approfondita riflessione sull'andamento del settore Promotor International e Lingotto Fiere, senza venire meno alla loro mission di essere al servizio delle imprese e di creare pari opportunità d'incontro con il mercato per tutti gli operatori, hanno perciò confermato, anche in una fase critica del settore, la formula e la struttura del Salone del Vino, che quest'anno si connota per una forte attenzione ai vini da vitigni autoctoni: è opinione diffusa che il rilancio dei consumi, e dunque della possibilità per le cantine italiane di tenere le posizioni sui mercati, passa attraverso una valorizzazione e una più puntuale commercializzazione delle produzioni a forte connotazione: i vini da vitigni autoctoni sono in questo senso il grande patrimonio dell'enologia nazionale.
Come nel 2003, il Salone del Vino, assecondando un'impostazione di marketing one to one, indispensabile in questo momento di consumi selettivi per entrare in contatto con l'acquirente finale del vino, si apre agli enoappassionati: sono gli opinion-leader di importanti fasce di consumo. A loro è riservata la giornata di apertura (14 novembre), con i padiglioni del Lingotto aperti dalle ore 10 alle 22, in cui sarà allestita una degustazione di altissimo livello. "Vieni a bere i vini che non potresti mai assaggiare" è un catalogo sensoriale di tutte le produzioni autoctone italiane, dove accanto a vini famosissimi, si possono degustare delle autentiche rarità enologiche.
Il tema degli autoctoni è fin dalla prima edizione il fil rouge del Salone del Vino (dal 15 al 17 novembre diventa appuntamento esclusivamente professionale) che lo dipanerà in una serie di seminari e convegni, in un programma denso e di altissimo profilo. Come di consueto, il Salone del Vino sarà anche l'occasione per comunicare al meglio il prodotto e a Torino saranno presentate le maggiori guide enologiche: si annuncia, come negli scorsi anni, massiccia la presenza di giornalisti, italiani e stranieri, di opinion makers e di operatori della comunicazione.
Egualmente il Salone del Vino sarà il meeting point di tutte le maggiori istituzioni del mondo del vino: dalle associazioni dei produttori a quelle degli operatori e dei tecnici. Ma la novità più importante del Salone del Vino 2004, che connota la rassegna come un vero strumento di marketing per le cantine e di diffusione della cultura del vino, è la grande degustazione che sarà organizzata a Roma alla "Città del Gusto" del "Gambero Rosso" il 27 e 28 novembre: nella passerella romana sfileranno tutte le aziende che hanno esposto al Salone del Vino di Torino per incrementare le occasioni di contatto diretto con gli enoappassionati. Una leva ritenuta dai produttori e dagli esperti di marketing imprescindibile per sollecitare la ripresa dei consumi e che interpreta l'atto di acquisto come un evento e non come un mero rapporto commerciale. Questi aspetti saranno approfonditi anche nei convegni, che da sempre a Torino hanno analizzato, in anteprima, le nuove tendenze del mondo del vino. Il programma, anche nel 2004, è stato pensato per trasmettere fiducia alle aziende e dare il senso della vitalità del settore vitivinicolo, che resta il più importante dell'agroalimentare italiano.
Questi gli appuntamenti più significativi:
Convegni - Alle produzioni autoctone è dedicato il convegno "Il mercato delle produzioni autoctone", che avrà un ulteriore approfondimento nella tavola rotonda tra diversi assessori regionali all'agricoltura proprio sul tema "Vini da vitigni autoctoni". Agli aspetti tecnici è dedicato il convegno "Sull'uso dei tappi in vetro"; gli aspetti economici e commerciali saranno al centro del convegno "La difesa dei marchi nel settore vitivinicolo". Si parla anche di vino e cultura con il seminario "Il vino per la cultura: incontro tra le case che investono in cultura" e l'incontro "In vite veritas".
Degustazioni - Ricchissimo è il carnet dei tasting, che è aperto dalla grande rassegna dei vini da vitigni autoctoni. Altri appuntamenti di rilievo sono il seminario sugli Champagne, la degustazione delle migliori grappe, la presentazione dei "100 migliori vini d'Italia".
Eventi - Ci sarà anche la presentazione della maggiori guide enologiche italiane e si rinnova l'appuntamento con Luca Maroni, che presenterà la sua guida e il suo annuario con la degustazione dei principali vini recensiti e premiati. Premiazione anche del Concorso "Alambicco d'Oro", in collaborazione con l'Istituto nazionale della Grappa.

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