Progettata dall'architetto svizzero Mario Botta su commissione di Vittorio Moretti (ovvero Mister Bellavista), la cantina Petra di Suvereto, dalla doppia valenza di centro produttivo e architettonico, è stata inaugurata nel 2003, anche se il lavoro era già cominciato attorno ai pochi ettari già presenti nella proprietà e le cui uve erano lavorate in quella che oggi è la dimora privata della famiglia Moretti, come testimonia il Petra 1998, vino ancora in buonissima forma. Un progetto coraggioso, che come succede quando gli obiettivi sono ambiziosi, ha avuto bisogno di tempo per assestarsi. Attualmente, Petra conta su 94 ettari vitati, condotti a biologico, e una produzione di 350.000 bottiglie, compresa in due linee di etichette. Nel primo gruppo troviamo il Petra (Cabernet Sauvignon e Merlot), il Quercegobbe (Merlot), il Potenti (Cabernet Sauvignon), il Colle al Fico (Syrah), l’Alto (Sangiovese), l’Hebo (Cabernet Sauvignon, Merlot e Sangiovese), La Balena (Viognier) e il dolce L’Angelo di San Lorenzo (Malvasia, Trebbiano e Vermentino). La linea Belvento comprende un Ansonica, un Cabernet Sauvignon, un Ciliegiolo, un Sangiovese, un Vermentino, un Viognier e il rosato Velarosa (Grenache). Ritroviamo nel Petra 2015 elementi già leggibili nella prima versione del 1998: profumi di mora e ciliegia che incrociano cenni di spezie e liquirizia; bocca densa, dinamica e dalla sapidità continua.
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