Chi arriva a Petra per la prima volta non può che rimanere colpito dalla compattezza del progetto. La tenuta è immersa in un ecosistema particolarissimo che respira e parla, impregnato di calore e di una corrente sotterranea che, attraversando il suolo, arriva all’uomo attraverso il prodotto della terra: l’uva, ma non solo. Protagonista assoluta è la luce: generati da questa, infatti, sono i colori della natura, dal verde delle colline fino al blu del mar Tirreno, passando dal ruggine del terreno. La luce è un elemento - non solo formale - che distingue in generale l'architettura di Mario Botta, autore svizzero della cantina, ma anche Petra, dove ha un ruolo primario, completando i volumi e indirizzando lo sguardo verso la struttura tronco-conica di quest’opera architettonica. Siamo non lontano da Suvereto, in Val di Cornia, ed è qui che sorgono i 94 ettari a vigneto aziendali, per 350.000 bottiglie di produzione, a formare, insieme a Teruzzi a San Gimignano e a La Badiola a Castiglione della Pescaia, i possedimenti del gruppo Terra Moretti in Toscana, che, a sua volta, comprende, le franciacortine Bellavista e Contadi Castaldi e la sarda Sella & Mosca. Il Colle al Fico 2017, ha profumi che rimandano al sottobosco, ai frutti rossi maturi e si chiudono con una bella nota di pepe nero. In bocca, il vino possiede sorso succoso, con una sfumatura di vaniglia che ne sottolinea la bilanciata acidità e alcolicità.
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