Con l’annata 2019 il Val d’Arno di Sopra Sangiovese Vigna Bòggina “C” diventa Riserva, a partire da una vendemmia particolarmente promettente e proseguendo attraverso una vinificazione in cemento e un affinamento di 18/20 mesi in legno da 40 ettolitri e poi in fusti da da 7 ettolitri. Un vino, il Bòggina C Riserva, che esalta la fragranza e la profondità d’espressione del Sangiovese della vigna omonima, in pieno stile Petrolo. La nota etichetta della cantina toscana, che da questo millesimo in poi sarà sempre prodotta come Riserva, affianca il Bòggina “A” (Val d'Arno di Sopra Sangiovese) e il Bòggina “B” (Igt da uve Trebbiano). Si tratta di un rosso dai profumi di ciliegia, frutti di bosco, viole e ricordi di spezie, lavanda e tabacco, ad anticipare uno sviluppo solido e ben profilato dal finale ancora su toni fruttati. La Tenuta della famiglia Bazzocchi-Sanjust, conta su 31 ettari coltivati a vigneto in regime biologico. Le prime bottiglie aziendali arrivano nella seconda metà degli anni Ottanta, quel periodo da più parti definito come il “rinascimento” enoico toscano, con protagonista assoluta la tipologia “Supertuscan”. Tant’è che, ancora oggi, il vino bandiera di Petrolo è il Galatrona, Merlot in purezza, a cui si aggiungono il Torrione, Sangiovese in prevalenza, il Campo Lusso, Cabernet Sauvignon in purezza, e i più recenti vini “Boggina”, per un totale di 85.000 bottiglie di produzione complessiva.
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