Profuma intensamente di viola e rosa, per poi concedere spazio ai cenni mentolati ed ematici il Barolo Le Coste di Monforte 2019 della cantina Piero Benevelli; in bocca, poi, risulta ugualmente saporito per intensità: calore, freschezza, tannini gradevolmente aderenti e una certa spigolosità salina portano gradevolmente ad una conclusione dolce, di ciliegia succosa e petali di rosa. Un vino che si beve con gran gusto e che proviene dalla vigna più giovane dell’azienda: piante di 22 anni esposte a sud-sud/est a 400 metri s.l.m., su di un terreno non troppo ripido e a prevalenza marnosa. Questo Barolo, insieme al Ravera e al Mosconi, proviene dalla frazione di San Giuseppe di Monforte d’Alba, dove ha sede anche la cantina. I tre cru sono accompagnati da una Freisa, un Dolcetto e un Langhe Nebbiolo e tutte e 6 le etichette riportano una scritta molto eloquente: “famiglia contadina”. Che racchiude bene l’umiltà dei gesti che i Benevelli compiono per imbottigliare quel che fanno, da stappare e bere con gioia. Gesti quotidiani che hanno avuto inizio nel 1978, con i primi 5 ettari presi in carico da Piero Benevelli, e si sono uniti ai gesti adolescenti del figlio Massimo e agli ettari di altri famigliari. Tanto da arrivare agli 11 odierni e alle 60.000 bottiglie prodotte annualmente. Massima cura alle piante e massima cura in cantina, sempre con un passo indietro, a farsi guidare ogni anno dall’uva e dal vino.
(ns)
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