Toscano, enologo consulente, Paolo Caciorgna arriva sull’Etna nel 2006, quasi per caso, per incontrare l’amico Marco de Grazia, patron di Tenuta delle Terre Nere. Scatta la scintilla e il nostro prima acquista un piccolo vigneto - mezzo ettaro ad alberello di Nerello prefilloserico quasi centenario in Contrada Marchesa, vicino Passopisciaro - poi un altro vigneto situato in Contrada Bocca d’Orzo nel comprensorio di Randazzo, e da ultimo un altro appezzamento di più di un ettaro, in Contrada Santo Spirito nei pressi di Castiglione di Sicilia. Caciorgna ha riportato alla piena efficienza un gioiello, parlando dal punto di vista della viticoltura, composto praticamente da sole viti allevate ad alberello e quasi tutti pre-fillossera, che alimentano una piccola realtà dai vini decisamente intriganti. L’ultima novità è un vino bianco, tipologia che mancava. Si tratta dell’Etna Bianco Guardoilvento, ottenuto da uve Carricante del vigneto da cui arriva l’omonimo Etna Rosso più quelle provenienti dal vigneto in Contrada Bocca d’Orzo, di particolare vocazione bianchista. Ottenuto dopo una brevissima macerazione a bassa temperatura e con malolattica non svolta, la versione 2019 possiede profilo aromatico delicatamente floreale su cui si inseriscono tocchi di pietra focaia e grafite. In bocca, il sorso è leggiadro e saporito, dall’acidità vivace e incisiva, a donargli una solida e schietta bevibilità.
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