Tutto cominciò da Pio Cesare, meglio sarebbe dire Cesare Pio, visto che questo era il vero nome e cognome di colui che dal 1881 firma le bottiglie di uno dei marchi più noti del Piemonte enoico. Venendo agli sviluppi aziendali più recenti, al timone di questa realtà, 70 ettari vitati per 400.000 bottiglie annue, ci sono Pio Boffa insieme al cugino Augusto, il nipote Cesare Benvenuto e la figlia Federica Rosy. I vigneti sono distribuiti sia nella zona del Barolo (cascine Ornato, Colombaro, Gustava, Roncaglie, Ravera), sia in quella del Barbaresco (Bricco e Santo Stefanetto). Acquisti da conferitori consolidati, completano il fabbisogno di materia prima per la produzione di un portafoglio etichette ricco ed articolato. Pio Boffa ha portato un vento di novità nello stile dei vini, riuscendo a mantenere un forte contatto con la tradizione, intrecciando classico e moderno, senza mai scadere in una produzione slegata dal territorio. Il risultato è una gamma di vini declinati mai sopra alle righe. Ne fa parte anche il Grignolino, che sta di recente ritornando a buoni livelli di consumo. La versione del Monferrato Casalese 2018 ha colore rosso rubino trasparente e un bagaglio aromatico che sa di rosa e piccoli frutti rossi, timo e spezie. Inizialmente un po’ spigoloso, si sviluppa teso e fragrante, con tannini fitti e nervosi ed una continua sapidità, che rende il sorso saporito e invitante.
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