Le uve di questo bianco di sostegno e presenza provengono da tre zone simbolo del Piemonte enoico. Da Barbaresco, da Barolo e da Monforte d’Alba. Da Cascina Il Bricco a Treiso, con i suoi tredici ettari di cui otto a Dolcetto d’Alba, Chardonnay, Langhe Rosso e Sauvignon. Qui lo Chardonnay trova un clima fresco in una zona strategica del paesaggio langarolo, con le sue altitudini elevate con un’importante presenza d’argilla e arenaria. Dal Colombaro in Serralunga d’Alba, con i suoi due ettari tra Barbera d’Alba e Chardonnay, in pianura al caldo, con le vigne a venti metri sopra il livello del mare e un terreno composto da limo secco e tracce di argilla e arenaria. Ed infine, dal 2019, dal vigneto Mosconi con le uve che se ne stanno a quattrocento metri d’altitudine e un terreno dalle caratteristiche omogenee agli altri. Dopo la fermentazione e il riposo di dieci mesi in barriques di legno nuovo (per solo un terzo del mosto) viene poi messo in bottiglia. Vino importante, ha una spinta nota di nocciola che si staglia sotto la sinfonia dei sentori floreali. I toni più “tropicali” sono gentilmente contenuti, a beneficio della freschezza e un’acidità che arriva infine del sorso a ripulir la lingua. Burroso e morbido, decisamente gastronomico, la 2021 - estate estremamente siccitosa in Piemonte - mantiene il suo equilibrio grazie a un lavoro certosino fatto in vigna. Un brindisi in onore di Pio Boffa.
(Gilberto Bertini)
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