Questa realtà langarola, con base ad Alba e condotta da Pio Boffa insieme al cugino Augusto, il nipote Cesare Benvenuto e la figlia Federica Rosy, ha dimostrato di condurre passi significativi nel competitivo scenario enoico piemontese a partire da scelte rigorose e allineate ad una ricerca sempre in primo piano della qualità, come, per fare l’esempio più importante, l’incremento del patrimonio vitato di proprietà, che oggi conta su 75 ettari a vigneto per una produzione complessiva di 420.000 bottiglie. I pilastri, in termini di etichette, sono i Barolo e i Barbaresco (anche se la produzione comprende Barbera, Dolcetto, Grignolino, Gavi e Moscato) che, anche quando non si tratta dei “single vineyard”, dimostrano una confortante qualità e sono capaci di espressioni coerenti e centrate del proprio territorio d’appartenenza. Il Barbaresco, per esempio. Un rosso ottenuto dai vigneti di proprietà di Treiso e di San Rocco Seno d’Elvio ed invecchiato per 30 mesi in legno grande e piccolo, che si dimostra in possesso di una cifra stilistica classica e ben centrata. La versione 2017, annata non certo facile anche a queste latitudini, ne ha ben arginato le criticità. I suoi profumi passano con disinvoltura dal frutto di bosco in confettura alla viola, dalle spezie a tocchi affumicati e balsamici. In bocca, il sorso è succoso e tendenzialmente morbido, con grip tannico vivace e finale intenso e speziato.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024