Tutto cominciò da Pio Cesare, meglio sarebbe dire Cesare Pio, visto che questo era il vero nome e cognome di colui che dal 1881 firma le bottiglie di uno dei marchi più noti del Piemonte enoico. Venendo agli sviluppi aziendali più recenti, al timone di questa realtà, 70 ettari vitati per 400.000 bottiglie annue, ci sono Pio Boffa insieme al cugino Augusto, il nipote Cesare Benvenuto e la figlia Federica Rosy. I vigneti sono distribuiti sia nella zona del Barolo (cascine Ornato, Colombaro, Gustava, Roncaglie, Ravera), sia in quella del Barbaresco (Bricco e Santo Stefanetto). Acquisti da conferitori consolidati, completano il fabbisogno di materia prima per la produzione di un portafoglio etichette ricco ed articolato. Pio Boffa ha portato certamente un vento di novità nello stile dei vini, riuscendo a mantenere un contatto non secondario con la tradizione, intrecciando con equilibrio e sostanza classico e moderno, senza mai scadere in una produzione slegata dal territorio. Il risultato è una gamma di vini di solida qualità, declinati mai sopra alle righe. Ne è un buon esempio il Barbaresco Il Bricco 2014, figlio di un'annata che in Langa, pur con qualche difficoltà, ha regalato comunque vini affascinanti. Maturato per 30 mesi in legno grande e barrique possiede profumi di frutta, erbe, spezie e ricordi appena balsamici, ad anticipare un sorso raffinato, succoso, fragrante e lungo.
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