Il Barolo del Comune di Serralunga d’Alba 2017 di Pio Cesare ha naso complesso e persistente che sa di viola, bacche di bosco scure, un accenno di pietra focaia e spezie dolci. Agile e ben strutturato il sorso, in grande equilibrio tra frutto e tannini fitti, vibranti, ma per nulla aggressivi, fino ad un lungo e balsamico il finale. Un vino che non pare essere del millesimo dichiarato in etichetta. “Siamo davvero orgogliosi dell’annata 2017 - spiega Federica Rosy figlia del compianto Pio Boffa, recentemente scomparso - forse una delle più controverse degli ultimi 20 anni, sminuita ancora prima che la vendemmia fosse terminata. Non ha niente a che vedere con la 2003 per esempio. È un’annata perfettamente bilanciata ed elegante, capace di riflettere le caratteristiche dei nostri grandi terroir. Mio papà era davvero molto contento dei risultati qualitativi di questa vendemmia. Proprio dall’annata 2017, quella che celebra il nostro anniversario, abbiamo deciso di rafforzare la nostra filosofia del “blend” e abbiamo scritto sull’etichetta del nostro Barolo e Barbaresco l’appellativo con cui questi vini sono stati da sempre chiamati: Barolo Pio e Barbaresco Pio. Abbiamo voluto premiare tutti i nostri amici che hanno condiviso il nostro credo e hanno chiamato le nostre due bandiere con il nome della nostra famiglia e non le hanno svilite con il tanto “odiato” (da mio papà) epiteto di “base”.
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