È rosso rubino vivo e fresco, esattamente come il profumo di camelia e rosa rossa, di mora e melograno, di rovi, liquirizia e cuoio che sprigiona al naso, lo Schioppettino di Prepotto 2019 di Pitticco. Il sorso si muove senza sosta intorno ai tannini levigati, con incedere talvolta sapido e talvolta dolce, ben calibrato fra acidità e calore e un buon sapore floreale e vegetale, speziato ed agrumato, a rincorrersi intensamente lungo il sorso. Uno Schioppettino di piacevole eleganza senza perdere vivacità e stratificazione, che si accompagna ad altre tre etichette, tutte dedicate ai vitigni rossi autoctoni della zona, cui l’azienda Pitticco ha deciso di dedicarsi anima e corpo fin dall’inizio: Schioppettino, appunto, Refosco dal Peduncolo Rosso e Tazzelenghe. Fondata da Sergio Pitticco nel 2018, l’azienda si trova sulle colline di Novacuzzo, dove la valle dello Judrio fa confluire le brezze che si scambiano le Alpi e il mare, entrambi a 30 chilometri di distanza. Un territorio vocato, che qui conta su 4,5 ettari di vigna di circa 15 anni - certificata biologica dal 2023 - piantata in un corpo unico di filari, posti ad anfiteatro su di una collina composta dalla tipica ponca locale (antica conformazione rocciosa a strati alternati di marna e di arenaria). La vigna è suddivisa in 2 particelle: quella a est, più alta, è dedicata solamente allo Schioppettino, quella a sud-est, più bassa, a tutti gli altri tre vitigni.
(ns)
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