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PIU’ STRETTI I LEGAMI TRA SANTA MARGHERITA E MONDO ACCADEMICO: E’ SPONSOR DI POLLENZO E COLLABORA CON L’UNIVERSITÀ DI UDINE PER METTERE A PUNTO UN SISTEMA DI ANALISI DELLA POTENZIALITÀ FENOLICA DELLE UVE ROSSE AL LORO ARRIVO IN CANTINA

C'è anche la cantina Santa Margherita tra i supporter dell’Università di Scienze Gastronomiche, creata da Slowfood nelle sedi di Pollenzo in Piemonte e di Colorno in Provincia di Parma, in collaborazione con le Regioni Piemonte ed Emilia Romagna: l'Università di Scienze Gastronomiche si propone come il primo polo internazionale di formazione culturale gastronomica, come punto di incontro di tutte le discipline che trattano l'alimentazione e come centro di perfezionamento per le figure professionali del settore. Cantine Santa Margherita, assieme ad altre aziende che rappresentano il meglio della produzione enogastronomica italiana, sostiene l’Università di Scienze Gastronomiche per incrementare la conoscenza scientifica, la preparazione manageriale, l’azione imprenditoriale e lo sviluppo culturale dell’enogastronomia, a livello nazionale ed internazionale.
Il sostegno all’Università del Gusto non è l’unica collaborazione tra Santa Margherita ed il mondo accademico: Santa Margherita ha collaborato con l’Università di Udine per mettere a punto un sistema di analisi che consente di valutare in tempo reale la potenzialità fenolica delle uve rosse al loro arrivo in cantina e prima di essere pigiate. La valutazione della qualità dell’uva destinata alla vinificazione è un passo fondamentale per orientare la produzione verso vini di migliore fattura. In quest’ottica, la cantina Santa Margherita, dopo una attività di sperimentazione protrattasi per due vendemmie, ha introdotto un sistema analitico assolutamente innovativo. I principi base della misura del colore in riflettanza e delle correlazioni hanno consentito di realizzare il procedimento di analisi che fornisce in pochi secondi il parametro Qualità Fenolica. Grazie alla collaborazione instaurata con l’Università di Udine sono state trovate le condizioni per ottimizzare l’impiego di tale parametro.
La misurazione della Qualità Fenolica va ad aggiungersi alle misurazioni tradizionali, grado zuccherino e acidità, fornendo così un quadro più completo e dettagliato della qualità dell’uva che si appresta ad essere vinificata. Si tratta di un vantaggio tecnologico notevole in quanto i grappoli con la migliore qualità fenolica potranno essere vinificati a parte, in modo specifico, per ottenere prodotti di maggior pregio. Questa valutazione inoltre consentirà nel medio-lungo periodo di ottenere informazioni per migliorare la gestione del vigneto ed orientarlo alla produzione di uve a qualità fenolica maggiore.
Simone Brogioni

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