La storia dei “Poderi Luigi Einaudi” ha inizio nel 1897, quando Luigi Einaudi acquistò non lontano dal centro abitato di Dogliani la Cascina “San Giacomo”. Parallelamente al suo percorso didattico e politico, anche da Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi pare che non si sia perso neanche una vendemmia, consegnando alle Langhe un’azienda modello: cento ettari, di cui venti coltivati a vigna, costruiti praticamente da zero. Una storia che grazie ad uno dei suoi figli, Roberto, è continuata negli anni, e che oggi prosegue grazie al nipote, Matteo Sardagna. Il Barolo Cannubi 2020 al naso mette in risalto richiami floreali e di erbe aromatiche, timo in particolare, per poi aprirsi su note chinate e di liquirizia, su un fondo rarefatto di spezie. In bocca il sorso è pieno e nervoso, dalla fragranza acida vitale e dai tannini serrati, ben contrastati da un frutto polposo, terminando lungo e profondo. Già di piacevolissima beva, ha un gran futuro davanti a sé. Attualmente, la superficie vitata dei “Poderi Luigi Einaudi” è arrivata a 75 ettari (per una produzione complessiva di 400.000 bottiglie), ma la filosofia produttiva è rimasta quella imposta da una storia secolare: un grande vino può nascere solamente da una grande vigna e da un grande terroir (e l’azienda con sede a Dogliani possiede appezzamenti significativi nei Cru di Monvigliero, Bussia, Cannubi, Villero e Terlo-Vigna Grimaldi).
(are)
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