All’inizio del nuovo millennio la famiglia Lunelli, titolare delle celeberrime Cantine Ferrari di Trento, sposta il suo baricentro produttivo fuori dai confini della Regione di appartenenza, guardando al centro Italia e ampliando in modo significativo la sua offerta. Non solo bollicine, dunque, ma anche grandi rossi. Nasce così Tenuta Castelbuono, in Umbria, precisamente a Bevagna nel cuore del Montefalco Sagrantino, con l’intrigante struttura della cantina, il “Carapace” di Arnaldo Pomodoro, a rappresentarne l’esclusività. Contemporaneamente è la volta della Toscana, ma di una Toscana minore, almeno dal punto di vista enoico, quella delle colline pisane. Qui si trova, tra Terricciola e Morrona in direzione Volterra, Podernuovo, 25 ettari a vigneto, coltivati a Sangiovese, Teroldego, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, e Syrah. Il Teuto 2016, oggetto del nostro assaggio, è un vino quasi didascalico per come incarni lo spirito del Sangiovese, quasi in purezza, tipico della produzione che caratterizza queste terre. Affinato 12 mesi in tonneau e poi ancora un anno in botte grande, propone una timbrica dagli accenti particolarmente mediterranei. Il naso è riccamente fruttato, mirtilli, amarena e prugna, ad incrociare aromi di macchia, note mentolate e cenni affumicati. In bocca, il vino è avvolgente, serrato e dallo sviluppo denso e fragrante, dal finale speziato, caldo e appagante.
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