“Mi sono distratto un attimo e sono passate 40 vendemmie”. Graziano Prà ha commentato il traguardo del 2023 con il suo fare scherzoso sotto cui si cela una grande tenacia che lo porta a continuare a rivendicare caparbiamente la denominazione Soave in cui crede, ma “che purtroppo non gode di una grande reputazione, a dispetto della grande qualità che molti produttori dimostrano”. Tra questi lui, il primo a fare vino della sua famiglia a partire da 1 ettaro e mezzo del nonno fino agli attuali 40 ettari nelle colline del Soave. Il legame di Graziano con le colline del Soave è profondo quanto il suo impegno a valorizzarne le potenzialità. I suoi vini bianchi sono puliti, eleganti, verticali e sapidi. Grazie al tappo a vite, adottato dal 2010 dopo numerose prove, non temono il tempo e mantengono le caratteristiche del terroir, dell’annata e della sua mano di vignaiolo. Colle Sant’Antonio 2018, uscito nel 2023, proviene dai vigneti di Ponsara, Froscà e Foscarino - tre Unità geografiche aggiuntive (Uga) - che danno uve Garganega con caratteristiche complementari, selezionate da viti di 50-70 anni e preparate con taglio del tralcio. Colore giallo intenso, al naso frutta a polpa gialla esotica, spezie e finale amarotico di miele di castagno. Al sorso è cremoso e ampio, fresco ed equilibrato con ritorni di frutta secca tostata, note dolci di albicocca candita e delicata speziatura. Persistente.
(Clementina Palese)
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