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PRIME PREVISIONI SULLA VENDEMMIA 2005: MINORE PRODUZIONE SUL 2004 E UN CERTO OTTIMISMO DIFFUSO PER UN’ANNATA - MA GLI SCONGIURI SONO D’OBBLIGO - DI GRANDE QUALITA’. I COMMENTI DEGLI ENOLOGI: PAGLI, FERRINI, LANDI, RENZO E RICCARDO COTARELLA

Italia
Ottime previsioni dai vigneti d\'Italia

Una premessa doverosa: a luglio le previsioni sulla vendemmia devono essere prese con le molle, poiché è impossibile, ad oggi, definire con precisione gli esiti del raccolto 2005. Tuttavia, l’esperienza di alcuni dei più importanti nomi dell’enologia italiana, che WineNews.it ha contattato in esclusiva, rappresenta un solido punto di partenza per cominciare a tratteggiare, almeno nelle sue linee generali, quella che “sarà” la vendemmia 2005.

“Sto toccando tutto il ferro che ho a portata di mano - afferma scherzosamente Attilio Pagli, enologo co-fondatore insieme ad Alberto Antonimi del gruppo Matura, una delle organizzazioni più importanti d’Italia per la consulenza enologica - ma ad oggi la situazione è molto buona. L’andamento climatico è favorevole con notti sostanzialmente fresche e giornate senza calura eccessiva. La produzione sarà inferiore a quella dell’annata passata - continua Pagli - e soprattutto mi sembra che, da nord a sud, quella del 2005 potrebbe rivelarsi un’annata di grande equilibrio generalizzato, che da molto tempo mancava alla nostra esperienza”.

D’accordo sulla riduzione quantitativa anche Carlo Ferrini, enologo toscano pluripremiato dalle guide: “Quella del 2005 si prepara ad essere una vendemmia con un giusto quantitativo di uve, il che potrà soddisfare sia le tasche dei produttori sia le teste degli enologi. Mi sembra - continua Ferrini - che l’annata 2005 abbia un andamento molto regolare dal Trentino alla Sicilia, con un’invaiatura in epoca normale e una pressoché totale assenza di attacchi gravi delle malattie della vite. Più o meno, a parità di periodo, mi sembra meglio dell’annata 2004 e sono contento - conclude l’enologo toscano - Non saprei trovare al momento un particolare difetto a quest’annata”.

Più prudente il giudizio di Lorenzo Landi, enologo del gruppo Saiagricola e consulente in molte aziende di rilievo del panorama enologico italiano: “A parità di periodo siamo meno indietro rispetto al 2004, ma comunque anche quella del 2005 dovrebbe essere una vendemmia non precoce e questo è un dato positivo. Anche la quantità dovrebbe essere mediamente inferiore a quella prodotta dalla vendemmia 2004, ma c’è un aspetto che mi preoccupa - continua Landi - l’ingrossamento degli acini, che le abbondanti piogge e le nevicate di quest’inverno hanno favorito. Se le vigne andranno in stress idrico, diciamo fino al 20-25 agosto, e poi settembre sarà bello, sarà una grande annata, ma se piove alla fine di luglio, come peraltro potrebbe succedere, bisogna essere un po’ più cauti nei giudizi sulla effettiva qualità dell’annata”.

Per Renzo Cotarella, direttore della produzione Antinori: “Rispetto al clima i dati coincidono con quelli delle annate 1999 e 2001, e lo stato d’avanzamento vegetativo è più regolare di quello della passata annata, con un potenziale produttivo inferiore. Quello che è possibile dire a questo punto - conclude Cotarella - è che l’annata 2005, ad oggi, si posiziona in un range medio-buono”.

Riccardo Cotarella, l’enologo forse più conosciuto anche fuori dai confini italiani, spiega: “Naturalmente saranno i prossimi mesi a decidere come sarà la vendemmia 2005, ma posso dire che ad oggi l’andamento climatico è stato da manuale, tanto da ricordare quello di un’annata straordinaria come la 2001. Nel centro-sud della penisola, le eccezionali escursioni termiche giorno-notte garantiscono - e questo non può sfuggire neppure all’occhio meno attento, osservando semplicemente i paesaggi ad oggi ancora verdeggianti e rigogliosi - un’annata più che promettente”.

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