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Querelle Amarone, l’Ue dà ancora ragione alle “Famiglie Storiche”: valido il marchio “Famiglie dell’Amarone d’Arte”. Sabrina Tedeschi: “in attesa dell’Appello a Venezia non lo useremo, auspichiamo ricomposizione con il Consorzio della Valpolicella”

Italia
Querelle Amarone, l’Ue dà ancora ragione alle “Famiglie Storiche”, valido il marchio “Famiglie dell’Amarone d’Arte”

Tutte le parti in causa, almeno a parole, dichiarano di voler chiudere quanto prima la vicenda per il bene del territorio (https://goo.gl/xsrfj9). Ma intanto, dalla Valpolicella, continuano ad arrivare notizie “giudiziare” sulla querelle tra Consorzio e “Famiglie Storiche”, associazione che raggruppa 13 marchi storici di Amarone (Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre d’Orti, Venturini, Zenato, in questi giorni in tour in Canada e Stati Uniti a celebrare l’Amarone, il vino icona della Valpolicella). E che, alla vigilia di “Anteprima Amarone”, evento principe del Consorzio, che quest’anno celebra i 50 anni dalla Doc (3-5 febbraio, Verona) comunica la notizia di una “nuova pronuncia favorevole dell’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (Euipo) che ha confermato per la seconda volta la validità del marchio europeo “A Amarone Families - Famiglie dell’Amarone d’Arte” nelle classi 33 (vini) e 43 (ristorazione), respingendo la richiesta di annullamento presentata dal Consorzio Valpolicella”. Un pronunciamento che arriva, dunque, dopo che “già nel luglio 2017, l’organismo europeo aveva rigettato un’analoga richiesta di annullamento, avanzata sempre dal Consorzio per lo stesso marchio (https://goo.gl/WbMXFw), ma nelle classi 35 (pubblicità) e 41 (educazione e formazione). È utile sottolineare ancora una volta - sottolineano le Famiglie - che in materia di Dop (Denominazione di Origine Protetta) la legislazione comunitaria è prevalente su quella nazionale di un Paese membro”. Primo pronunciamento che, peraltro, seppur reso noto successivamente, era precedente alla sentenza del Tribunale di Venezia (https://goo.gl/nz4VQh) che, di fatto, aveva dato ragione al Consorzio, obbligando le “Famiglie Storiche”, all’epoca ancora denominate “Famiglie dell’Amarone d’Arte”, a cambiare il loro nome e a non utilizzare il marchio.
“È una riconferma che il marchio europeo e il bollino con la dicitura “Le Famiglie dell’Amarone d’Arte” sono perfettamente validi e quest’ultima decisione Euipo rafforza la nostra posizione non solo a livello europeo, ma anche di fronte alla Corte di Appello di Venezia”, dichiara la presidente delle Famiglie, Maria Sabrina Tedeschi.

“Data la validità e l’esistenza di diritti per lo stesso segno in ambito europeo, questa decisione legittima ulteriormente la nostra richiesta avanzata presso il Giudice Italiano d’Appello (Corte d’Appello di Venezia) di sospendere fin da ora l’esecutività del provvedimento negativo emesso in un primo momento dal Tribunale”, prosegue la Tedeschi, concludendo: “accogliamo con soddisfazione la decisione della sede Europea che conferma come le Famiglie Storiche seguano modalità e tecniche considerate corrette. Mi preme sottolineare proprio questa assoluta correttezza della nostra Associazione la quale, benché vittoriosa in ambito europeo e quindi legittimata comunque a utilizzare il relativo marchio e bollino del tutto uguali a quello italiano, ha scelto (nell’attesa della decisione di appello pendente presso la Corte di Venezia) la strada del rispetto per la decisione italiana al fine di non creare sterili polemiche che si sarebbero dirette a danno della Denominazione”.
Un segnale importante di apertura, con le Famiglie che, nella nota, ribadiscono come sia “sempre vivo l’auspicio di trovare nel Consorzio di Tutela della Valpolicella, che deve operare “erga omnes”, la positiva volontà di coinvolgere e ricomporre le differenti anime che, nel rispetto del disciplinare, s’impegnano per produrre, diffondere e valorizzare nel mondo il vino Amarone della Valpolicella, una delle eccellenze più rappresentative del nostro Paese”.

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