L’azienda di Luigi Moio, ordinario di enologia dell’Università Federico II di Napoli e punto di riferimento per molte aziende vitivinicole della Campania, è il luogo dove il nostro esprime tutta la sua conoscenza pregressa e il suo punto di vista sul come fare vino. Ma non solo. Si tratta dell’azienda di famiglia, anzi è prima di tutto la casa della famiglia Moio. Posta a Mirabella Eclano, nel cuore dell’Irpinia, è nata nel 2001. Il suo nome, Quintodecimo, rimanda al toponimo “Quintum Decimum” con il quale i romani chiamavano l’antico municipio di Eclano. La cifra stilistica delle etichette della cantina - che conta su 32 ettari a vigneto per una produzione media di 130.000 bottiglie - è, manco a dirlo, di ineccepibile fattura e tecnicamente inappuntabile. Protagonisti assoluti sono i vitigni simbolo della Campania enoica: Falanghina, Greco, Fiano e Aglianico, declinati prevalentemente sotto le relative denominazioni. La Grande Cuvée Luigi Moio, prodotta per la prima volta con l’annata 2018, nasce dall’unione di Falanghina, Greco e Fiano, che a Quintodecimo sono già prodotte in purezza. In questo vino ciascuna delle parti fornisce un contributo superiore alla loro semplice somma. Ecco allora un bianco di spiccata espressività, che nella versione 2021 unisce la sapidità e il leggero tocco tannico del Greco, al frutto vivace e netto della Falanghina, con il Fiano ad aggiungere florealità e finezza.
(fp)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024