Tutti i vini di Quintodecimo, l’azienda di famiglia dell’enologo campano Luigi Moio, nascono da vigneti dedicati ognuno ad una specifica varietà. Ed il Giallo d’Arles, oggetto del nostro assaggio, è un’interpretazione rigorosa del Greco di Tufo. Si tratta di un Cru ottenuto dalle uve dell’omonima vigna che si trova a Tufo, nel cuore della denominazione. Il suo colore giallo-oro è reso ancora più intenso dalla breve permanenza, durante la fermentazione, in legno piccolo e dalla completa assenza di interventi di chiarifica. La versione 2019 possiede un bagaglio aromatico che passa dalle note di pietra focaia ai cenni sulfurei, con tocchi di albicocca e confettura di mela cotogna. In bocca, il vino è fragrante e potente, caratterizzato da grande densità e persistenza. I vini di Quintodecimo rappresentano la realizzazione di quel difficile incrocio tra conoscenza del suolo, fisiologia dell'uva, processi biochimici e meccanismi della percezione sensoriale. È con questa filosofia produttiva che nel 2001 Luigi Moio e sua moglie Laura hanno fondato Quintodecimo. Una cantina esemplare, nel cuore dell’Irpinia, regno incontrastato del Fiano, del Greco (ma anche della Falanghina) e del Taurasi. Il focus di tutto questo, evidentemente, è la vigna. È lì che nascono vini bianchi e rossi tecnicamente inappuntabili, di straordinario spessore, capaci di esprimere il proprio terroir come pochi altri in zona.
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