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RICERCA ERISKO, PROMOSSA DA BARGIONALE E VINI: LO SPUMANTE ITALIANO SOLO PER BRINDISI SPECIALI

Poco conosciuto e da consumarsi in occasioni importanti. Benchè l'Italia sia al quarto posto per produzione di spumanti, con 240 milioni di bottiglie l'anno, gli italiani, invece, sembrano essere non troppo interessati al suo consumo, con una media di due bottiglie, concentrate prevalentemente nella parte finale dell'anno. Questo il ritratto dello spumante italiano che emerge dalla ricerca promossa da Bargiornale e Vini, riviste specializzate del Gruppo Editoriale Agepe, e realizzata da Eurisko.
Il 61% della popolazione lo consuma solo una volta l'anno. L'89% in casa, il 36% al ristorante, il 16% al bar. Il 72% di consumatori ritengono di bere solo spumanti di alta qualità, pochi sono quelli in grado di indicare tipologie e marche, mostrando in genere una percezione indifferenziata dell'offerta della categoria.
La ricerca di Eurisko ha evidenziato, inoltre, come i "consumatori alti" usufruiscano dello spumante negli aperitivi e nei momenti più importanti di relazioni sociali; i "consumatori leggeri", ovvero i meno esperti e i bevitori più occasionali, siano rappresentati prevalentemente dalle donne con ruoli sociali più tradizionali. Preferito secco al Centro-Nord e dolce al Sud, specie tra i giovani, lo spumante italiano sembra essere sostanzialmente un vino da regalare o, più semplicemente, da bere in momenti speciali.

Le bollicine in cifre
240 milioni le bottiglie di spumante prodotte ogni anno in Italia: un volume che pone la penisola al quarto posto nel mondo;
2 le bottiglie consumate in Italia a livello pro capite: in Francia sono 4 e in Germania salgono a 6;
7% l’aumento nel consumo di spumanti secchi in Italia nel 2002 (gli spumanti dolci hanno invece registrato una lieve flessione);
61% gli italiani che, in media, bevono spumante almeno una volta l’anno (a livello internazionale la media è di 6 volte l’anno);
74% è la quota di italiani che afferma di bere spumante soltanto nelle occasioni importanti.

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