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RILANCIARE IL VINO SFUSO: “MEGLIO BERE CHE DISTILLARE”. ECCO L’ULTIMA PROPOSTA DELLE CITTA’ DEL VINO, IN CONVENTION IN ABRUZZO

Rivalutare il vino sfuso e il suo consumo in famiglia, promuovendo prezzi più bassi: è l’ultima idea del mondo del vino, e arriva dalla “Convention di Primavera” che, da oggi a domenica, riunisce in Abruzzo gli amministratori locali delle 540 Città del Vino.

“Partiamo da una premessa - spiega a Winenews, Paolo Benvenuti, direttore dell’Associazione Nazionale Città del Vino - In Paesi come la Francia si stanno inviando alla distillazione milioni di ettolitri di vino invenduto. Ci siamo chiesti allora: non è meglio bere piuttosto che distillare? Visto che in famiglia negli ultimi anni è diminuito il consumo di vino in bottiglia, la nostra proposta è di rilanciare abitudini abbandonate tempo fa, come quella di comprare la damigiana dal produttore di fiducia, o di promuovere la caraffa di vino “della casa” al ristorante. Ovviamente si parla di vino dal buon rapporto qualità/prezzo. Sono strade che sono state rinnegate anche per una forma di snobismo, ma che a nostro parere vanno rivalutate, anche se con un’ottica moderna”.

Nella convention le amministrazioni delle Città del Vino definiranno poi piani di azione sul lancio di iniziative didattiche per promuovere la cultura del vino, con l'apertura di “Botteghe del Vino” a conduzione pubblica, privata o mista che facciano da punto d'informazione per il consumatore. Sul tavolo anche l'adesione alla locale Strada del Vino e l'ingresso nel progetto “Comune Ogm Free” per la promozione di vitigni autoctoni e liberi da Ogm. Verrà inoltre avviata una collaborazione con la ristorazione locale e le associazioni di categoria affinché in tutti i ristoranti ci sia una carta dei vini del territorio, in un'ottica di sviluppo eco-sostenibile.

I sindaci, inoltre, si confronteranno per rilanciare il Piano Regolatore delle città del Vino, valorizzando il rapporto città-campagna e favorendo un'architettura in armonia il territorio.

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