Roagna affonda la sua storia nel lontano 1929, ma il suo successo è affare assai più recente. Un’azienda quasi dimenticata, verrebbe da dire, ma che ha mantenuto decisamente la barra dritta ed oggi, Alfredo e il figlio Luca l'hanno ormai condotta dove doveva già stare e cioè nell’Olimpo dei produttori di Langa. 15 gli ettari a vigneto da cui vengono ottenute 50.000 bottiglie provenienti soprattutto da alcuni tra i migliori Cru del Barbaresco (Asili, Montefico, Pajé, già dal 2004 con la menzione del Cru in bella evidenza sulle etichette), ma anche da un mirato sconfinamento tra le vigne di Castiglione Falletto (Pira). La produzione comprende anche Dolcetto, Barbera e Barolo Chinato (tipologia ormai sempre più rara) ed è caratterizzata da un lavoro nel vigneto, su vigne a dir poco vecchie, senza diserbi e senza concimi. Altrettanto attento quello in cantina, dove la tradizione la fa da padrona, con vinificazioni e affinamenti in legno grande e macerazioni molto lunghe. Il risultato sono vini dalla cifra stilistica cristallina, di grande e tonica intensità espressiva, che decisamente lasciano il segno. Come nel caso del Barbaresco Montefico Vecchie Viti 2007, maturato in botte per cinque anni. I suoi profumi sono ariosi ed invitanti e alternano cenni di piccoli frutti rossi, rosa, tabacco e sottobosco ad introdurre un sorso bilanciato e ritmato, incisivo e al contempo raffinato e di particolare grazia.
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