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ROBERT PARKER DISEGNA LA MAPPA DELL’ECCELLENZA DEL CENTRO ITALIA: SAGRANTINO DI MONTEFALCO “25 ANNI” DI CAPRAI E “GIUSTO DI NOTRI” DI TUA RITA CONQUISTANO 97/100 NELLA NEWSLETTER PIU’ LETTA DAI BUYER DI TUTTO IL MONDO

Italia
Marco Caprai

Il blasonatissimo “The Wine Advocate” assegna votazioni altissime a due vini diversi per caratteristiche, storia e scelte enologiche. Se dal punto di vista geografico, non costituisce grande clamore che la Toscana sia riconosciuta ancora una volta come una tra le regioni a più alta vocazione vitivinicola, acquista invece grande rilevanza il fatto che l’Umbria sia avviata a ricoprire un posto altrettanto importante nelle vicende enologiche italiane e non solo. I 97 punti assegnati da Parker al Sagrantino di Montefalco “25 anni” 2000, sanciscono ulteriormente il successo di una delle aziende più dinamiche d’Italia da 700.000 bottiglie di produzione annua e dalla costanza qualitativa ormai consolidata, che ha saputo scommettere senza compromessi su un vitigno ed un territorio, riscuotendo grandi consensi in patria (ben 8 “tre bicchieri” consecutivi) e ottenendo, con questo risultato, anche una consacrazione mondiale.
“Ora viene il difficile - dichiara Marco Caprai - perché adesso bisogna confrontarsi sul serio con il mondo intero. Per la prima volta il Sagrantino si pone al vertice mondiale dei vini e questo fatto non rappresenta soltanto motivo di soddisfazione personale, ma è un successo che ricade su un’intera denominazione. Questo risultato dimostra che i vitigni autoctoni italiani possono competere e vincere con i vitigni internazionali, imponendosi con la loro stora e con la loro tradizione. E’ un’avventura più difficile, ma con le cure appropriate i nostri vitigni possono sostenere qualsiasi confronto”.
Il “Giusto di Notri” 2001 rappresenta invece l’altra faccia del variegato panorama enologico italiano. Classico taglio bordolese ad indicazione geografica tipica, è il “primo” vino (anche “anagraficamente” parlando) di questa piccola azienda (meno di 50.000 bottiglie annue di produzione) della val di Cornia, che ha costruito i suoi successi soprattutto con una produzione stile “vins de garage” made in Italy.
“Sono molto soddisfatta, queste conferme che vengono dai più accreditati degustatori del mondo, rappresentano una gratificazione concreta allo sforzo che dobbiamo sostenere tutti i giorni in vigna - ha dichiarato Rita Tua - e poi finalmente si sono accorti del “Giusto di Notri”, che è stato sempre offuscato da suo fratello minore “Redigaffi” e questo anche per il grande clamore creato attorno a questo vino dai giornalisti specializzati”.
Il “Redigaffi” 2001 si conferma, comunque, merlot di grande classe conquistando un più che lusinghiero punteggio di 96/100. Subito dietro si attestano, con 95 punti, il toscano D’Alceo 2001 (cabernet sauvignon con piccole aggiunte di petit verdot), del Castello di Rampolla, azienda che produce i propri vini osservando i criteri della biodinamica, l’umbro “Villa Fidelio Rosso” 2001 (cabernet sauvignon, cabernet franc, merlot) dell’azienda Sportoletti, l’”Oreno” 2001 (sangiovese, cabernet sauvignon, merlot) dell'aretina Tenuta Sette Ponti di Antonio Moretti ed il “Sassoforte” 1999 cabernet sauvignon in purezza del viticultore toscano Enrico Fossi.

Franco Pallini

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