La Romagna è una delle sedi del Sangiovese ma la bontà di molte produzioni purtroppo è stata oscurata dall'abbondanza dell'offerta: non mancano infatti i bottiglioni, disponibili nei supermercati e hard discount di tutt'Italia. Questo è un peccato, perché esiste una pletora di Sangiovese di alto livello: il lavoro decennale di Remigio Bordini e altri enologi/ampelografi, a Tebano e altrove, ha sortito i giusti frutti (la Toscana è piena di questi cloni, fatto su cui i vignaioli locali preferiscono sorvolare) e nomi come Modigliana, Faenza, Forlì e Coriano ispirano rispetto e ammirazione. Il che ci porta a Bertinoro, un'anomalia nel panorama romagnolo sia per quanto riguarda la elevazione sia per esposizione e composizione del terreno. Stiamo parlando di una collina nell’est di Romagna, a sudest di Forlì e direttamente a sud di Forlimpopoli. Il mare, il sole e le brezze distano a soli 50 chilometri, il clima è mite e le viti godono di un’altitudine di 300 e passa metri. Qui Roberta Pambianco ci propone il Rusciat, impiegando la parcella più vecchia della proprietà, piantata nel 1982 e ora espressione di prim’ordine del sito e dell’uva. Nonché del suolo, il famoso “spugnone”, terreno di arenaria e calcare che conferisce profumo ed eleganza. Fermentazioni estese, legno pulito e speziato – tutto si fonde e potrebbe confondere una conoscenza superficiale del luogo. Ma non chi conosce Bertinoro.
(Daniel Thomases)
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