Rocche Costamagna ha una storia più che secolare, la cui prima traccia ufficiale rimanda al 1841: un documento dell’Ufficio di Polizia del Regio Comando Militare di Alba, che permette il commercio del vino prodotto al tempo da Luigi Costamagna. Già allora la Morra - dove si trovavano i terreni aziendali - era considerato territorio d’eccellenza viticolo e già allora i vigneti delle Rocche dell’Annunziata facevano parte della proprietà. Di questa Menzione vocata, la parte più alta e quindi meglio esposta - il bricco - è stato dedicato all’antenato Francesco Costamagna, colui che nel 1911 vinse la medaglia d’oro al Gran Premio dell’Esposizione Internazionale di Torino, per i 50 anni di ininterrotta attività. Il Barolo Riserva che ne viene ottenuto non esce tutti gli anni, ma quando s’imbottiglia (dopo 3 anni di maturazione in botte grande di Slavonia e 2 anni di affinamento in vetro) è un piccolo capolavoro. L’annata 2016 profuma di chinotto, tamarindo ed erbe medicinali, che lentamente concedono spazio alla ciliegia e alla violetta. In bocca si diffonde dolce, sorretto da un tannino levigato e una freschezza agrumata, che si congedano con eleganza eterea. Dopo Francesco, il figlio Riccardo e la moglie Maddalena, la pro-nipote Claudia Ferraresi e il marito Giorgio Locatelli, oggi Rocche Costamagna è seguita da Alessandro Locatelli, che ne custodisce l’eredità preziosa, anche in termini di arte e cultura.
(ns)
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