Ronchi di Castelluccio è un progetto enoico - sviluppatosi originariamente tra gli anni Settanta e Novanta del secolo scorso grazie all’opera visionaria di Gian Vittorio Baldi incentrata sull’idea pionieristica di identificare piccoli appezzamenti atti a divenire Cru o come vengono chiamati in zona “Ronchi” - tornato a nuova vita nel 2020, quando i fratelli Aldo e Paolo Rametta hanno acquistato cantina e vigneti. Siamo sulle colline di Modigliana e dai 10 ettari vitati dell’azienda escono in media 60.000 bottiglie, ottenute in prevalenza da Sangiovese, Sauvignon e Trebbiano. Ronchi di Castelluccio si affianca all’altra realtà produttiva che fa capo ai fratelli Rametta, Poggio della Dogana, 20 ettari a vigneto in biologico, posti nelle colline di Brisighella e Castrocaro. Alla base della filosofia produttiva c’è la volontà di dare finalmente al Sangiovese locale il lustro meritato. Una varietà che in quel preciso territorio sa esprime più dolcezza fruttata ed immediatezza, rispetto al più famoso fratello toscano. Ottenuto da un vigneto piantato nel 1989 e maturato 10 mesi in legno grande, il Romagna Sangiovese Modigliana Buco del Prete 2020 profuma di piccoli frutti rossi, viole e sottobosco, con tocchi leggermente affumicati e speziati. In bocca il sorso è tendenzialmente sottile, dall’impronta saporita e dallo sviluppo snello, che va a chiudersi in un finale fragrante e dai toni di nuovo fruttati.
(fp)
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