Le colline della Val di Cialla: è questo il significato di questa cantina, fondata nel 1970 da Dina e Paolo Rapuzzi e ora condotta insieme ai loro figli Pierpaolo e Ivan. La zona colpisce subito per la gran quantità di foresta (il 90% del territorio) - e quindi di biodiversità - che ospita. Ricchezza che l’azienda ha voluto proteggere insieme allo Stato, che ha riconosciuto “Cialla” come delimitazione geografica per lo Schioppettino, il Refosco dal Peduncolo Rosso, il Verduzzo e il Picolit. Tutti vitigni autoctoni che la cantina coltiva e vinifica soprattutto in purezza, insieme alla Ribolla Gialla, il Pignolo e il Friulano in 25 ettari di vigna. Vini speciali, insomma, da un posto speciale e tutelato. Lo Schioppettino di Cialla in particolare riceve un importante riconoscimento internazionale quando nel 1986 fu battuto all’asta da Christie’s a New York. Da allora, le annate migliori, vengono rabboccate dall’azienda in seguito all’emissione di un “Bando di Rabboccamento”. La versione 2016 è di fine e brillante eleganza. Nei profumi ci sono i piccoli frutti di bosco con le loro dolcezze e asprezze, ma anche le violette, note ematiche e note balsamiche di sottobosco, come pigne, muschio, funghi, corteccia. Il sorso è lieve, si dispiega a trama larga e gentile: è il sapore a dare vivacità. Fresco, aderente con delicatezza, dispiega sapidità fra note fruttate ed ematiche. Chiude leggermente amaricante e balsamico.
(ns)
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