Un Lagrein che si è spogliato di una certa muscolarità e ruvidezza e che risulta più morbido e vellutato. È Trigon, nuovo nato in casa Rottensteiner, cantina fondata nel 1956 dove la famiglia ha deciso di creare un vino che, pur nel rispetto della tradizione di questo vitigno, risulta al passo con i tempi grazie alla sua freschezza e dotato di un’eleganza e raffinatezza che lo collocano nell’alta gamma. Il punto di partenza è la scelta delle uve, che provengono da una singola particella di viti di oltre 30 anni coltivate su terreni alluvionali profondi e acidi. La forma triangolare del terreno a “cuneo verde” di Gries, nella zona di Bolzano, dà il nome alla bottiglia. Il grande diradamento per selezionare gli acini migliori ha portato a una resa di 4.500 litri per ettaro, solo 2.500 bottiglie per questa prima vendemmia. L’annata con cui esordisce è la 2022. Le uve fermentazione in cemento, poi il vino matura per 12 mesi in barrique e prosegue l’affinamento per altri 18 mesi in bottiglia. Ne risulta un Lagrein con un’ottima acidità e una tensione minore dei tannini. Al naso si sentono le note varietali tipiche del vitigno come la frutta rossa, tabacco, cioccolato, liquirizia, vaniglia. In bocca è succoso, avvolgente e verticale. La dinamicità tra olfatto e gusto, oltre all’acidità, di questa Riserva promettono una capacità di invecchiamento che supera il decennio, ma non c’è nessun rimorso a berlo subito.
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