Nel 1877 due cugini, Ilario e Leopoldo Ruffino, fondarono una piccola cantina a Pontassieve, alle porte di Firenze. Da allora le cose sono molto cambiate in questa realtà produttiva, ma quello che non è cambiato è il ruolo che occupa questa realtà vitivinicola e cioè quello di restare saldamente uno dei marchi più conosciuti del vino italiano. Benché di proprietà del gigante a stelle e strisce Constellation Brands, la cantina fiorentina (dai numeri altrettanto importanti: 550 ettari per una produzione di 18.000.000 di bottiglie) continua a mantenere il suo baricentro fondamentale tra i vini e le colline della Toscana, dove ha costruito il suo successo e dove continua a trovare la spinta propulsiva più efficace per rinnovarlo. Le tenute di proprietà del gruppo americano nel Granducato (con le eccezioni venete de La Duchessa a San Donà di Piave e Ca’ del Duca a Motta di Livenza) occupano alcuni dei luoghi più vocati della Regione e vanno da Poggio Casciano a Grassina a Montemasso a Greve in Chianti, da Santedame e Gretole a Castellina in Chianti a Greppone Mazzi a Montalcino fino a La Solatia, nei pressi di Colle Val d’Elsa, da cui arriva il vino oggetto del nostro assaggio. Il Pinot Grigio La Solatia 2019 possiede naso fragrante e vivace di frutti bianchi maturi e tocchi agrumati; in bocca, il sorso è immediatamente sapido e scorrevole, di bella freschezza e dal finale che torna sul frutto.
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