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SALONE DEL VINO - LUCA MARONI: ECCO I MIEI VINI PREFERITI! IN TESTA FARNESE, ANTINORI E S. ORSOLA - FRATELLI MARTINI. IL 15 NOVEMBRE, A TORINO, MEGA-DEGUSTAZIONE DI TUTTI I MIGLIORI VINI D’ITALIA E VERNISSAGE DELLA GUIDA E ANNUARIO “MARONI”

Italia
Luca Maroni

L’abruzzese Farnese, la toscana Antinori, la piemontese S.Orsola - Fratelli Martini, la campana Feudi di San Gregorio, la siciliana Firriato, la toscana Castello Banfi, la siciliana Duca di Salaparuta, la toscana Cantine Leonardo da Vinci, le abruzzesi Citra e Cantina Tollo, la trentina Cantina La Vis, la siciliana Tasca d’Almerita e la veneta Santa Margherita: sono queste, in ordine, le prime aziende classificate della “Guida dei vini italiani” 2005 (che ha analizzato 19.648 vini di 2.501 aziende) di Luca Maroni (www.lucamaroni.com) - che sarà presentata a Torino al Salone del Vino il 15 novembre (a seguire mega degustazione, con 600 vini selezionati dal giornalista-critico di vino).
I migliori vini, in assoluto, per Luca Maroni sono: il Moscato Fior d’Arancio di La Montecchia, seguito dallo Chardonnay Opis e dall’Edizione Cinque Autoctoni di Farnese, dal Giramonte della Tenuta Castiglioni di Frescobaldi, dal Ritratto Rosso della Cantina La Vis, dal Barolo Cannubi della Marchesi di Barolo, dal Camelot di Firriato, dal Massicone di Castelluccio e al Merlot Pulleraia degli Agricoltori del Chianti Geografico.
Nelle singole categorie, trionfano, come miglior vino bianco, lo Chardonnay Opis di Farnese; come miglior spumante, lo Charmant Cuvée Chardonnay di Cesarini Sforza; come migliore rosato, Rosa ‘S di Icardi; come miglior rosso, Edizione Cinque Autoctoni di Farnese; come migliore vino dolce, Moscato Fior d’Arancio di La Montecchia.
In un commento, in premessa di “Guida”, Luca Maroni spende parole d’oro per l’enologia italiana: “Sontuosamente compiuto. Il Rinascimento Enologico italiano avviatosi negli anni Ottanta … maggiore qualità, maggiore convenienza, maggiore diffusione e più vasto apprezzamento del prodotto”. Ed ancora: “I gufi e i tromboni parlano di crisi: io non ho mai avvertito così salute e così orientato al bene il nostro vino”. Anche “la riduzione dei ricavi dei produttori, comunque ammissibili e sopportabili visti i buoni margini finanziari della produzione, più ancora vista la doppia redditività, economica e immobiliaristica di cui gode il settore”.

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