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SALONE DEL VINO - "MORATORIA DEI PREZZI PER DUE ANNI" PER SOSTENERE IL CONSUMO. LA CHIEDE DANIELE CERNILLI, CONDIRETTORE DEL "GAMBERO ROSSO"

Italia
Daniele Cernilli, condirettore del Gambero Rosso

Sì, i prezzi dei vini sono aumentati eccessivamente rispetto alla capacità d'acquisto del consumatore medio. Il fattore prezzo ­- è stato riconosciuto da tante comunicazioni al convegno "Caro, carissimo vino" del Salone del Vino di Torino - condiziona il mercato che ormai è sempre più spaccato in due: da una parte le bottiglie d'eccellenza, dall'altra il consumo quotidiano di vino per il quale le famiglie non sono disposte a superare i 5 euro a bottiglia. L'allarme è stato lanciato sia da produttori che dai ristoratori, sia dai distributori che dai sommeliers. Ed è stato il condirettore del "Gambero Rosso" Daniele Cernilli, a lanciare una proposta: "facciamo una moratoria di due anni sui prezzi del vino. Noi siamo pronti a sostenere editorialmente i produttori che s'impegneranno a tenere fermi i prezzi".
Luca Cuzziol, distributore di etichette d'eccellenza - incalzato dalle domande del giornalista e "gastronauta" Davide Paolini ha tuttavia posto un'altra questione: "i produttori di vino devono controllare quanto più possibile i prezzi finali dei loro prodotti, solo così si evitano le distorsioni degli ultimi tempi con una lievitazione abnorme in alcuni casi dei cartellini".
L'attenzione si è poi soffermata sui ricarichi praticati dai ristoranti. Terenzio Medri, presidente dell'Associazione Italiana Sommeliers (Ais), ha affermato "nella ristorazione c'è una caduta verticale, una buona metà dei ristoranti d'Italia è in vendita o rischia di chiudere. Il problema è di professionalizzare i sommelier per farli diventare consulenti del consumatore, in grado di consigliare la bottiglia giusta al prezzo migliore, altrimenti si rischia la caduta d'interesse per il vino".
Andrea Alciati, ristoratore piemontese, ha raccolto l'invito: "già oggi noi proponiamo i vini a bicchiere, anche quelli importanti, ma potremo arrivare a fare come negli Usa, consentire al cliente di portarsi il proprio vino e di pagare al ristorante solo il servizio".
Marco Caprai, uno dei più famosi vignaioli d'Italia, ha respinto l'accusa di un eccesso rincaro del vino all'origine: "noi abbiamo adeguato i listini agli investimenti fatti, oggi c'è una contrazione dei consumi che è derivante dalla situazione economica, ma non si può sostenere che il vino è caro: dipende dalla qualità, dalla domanda, dal tipo di vino".
Certo è ­che il convegno ha messo in evidenza ­che il mercato del vino è in un fase riflessiva e che forse il ricarico medio praticato fino ad oggi (circa il 100% sui vini importanti, circa il 200% sui vini di minor prezzo) è troppo oneroso per l'attuale situazione dei consumi. "Forse - ha concluso il giornalista e "gastronauta" Davide Paolini - la moratoria scatterà davvero a condizione ­che sia generale e coinvolga tanto i produttori quanto i ristoratori".

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