San Felice è una delle cantine di riferimento della denominazione del Chianti Classico. Qui è nato, nel 1968, il primo Supertuscan chiantigiano, il Vigorello, che ha letteralmente inventato un nuovo modo di intendere il vino in Toscana. Ma, a partire dal 1978 con l’acquisizione da parte del Gruppo Allianz, San Felice ha continuato a scrivere altre pagine significative per la storia del vino toscano. Un programma di reimpianto dei vigneti la mette da subito tra i protagonisti del Gallo Nero, con una valorizzazione del Sangiovese che ha fatto scuola, affiancata da una ricerca sui vitigni di antica coltivazione con le Università di Firenze e Pisa (sfociato nel progetto “Vitiarium” - termine latino per vivaio di viti - una linea di prodotti ottenuti da uve riscoperte ed esaltati grazie a una sperimentazione ventennale su particolari varietà dell’areale). Oggi, San Felice, 188 ettari a vigneto per una produzione di poco più di 1.000.000 bottiglie, è tra i protagonisti dell’Unità Geografica Aggiuntiva di Castelnuovo Berardenga, con etichette dallo stile coerente e dalla cifra tendenzialmente tradizionale. Il Chianti Classico Il Grigio Riserva 2021, maturato in legno grande per 24 mesi, profuma di frutta rossa matura e sottobosco, con tocchi di tabacco, spezie ed erbe officinali. In bocca il sorso è ben profilato e dallo sviluppo articolato, terminando in un finale lungo e dai ritorni speziati.
(are)
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