Si chiama “Vitiarium” (dal latino, vivaio di viti) il progetto della cantina senese San Felice che, dopo la presentazione della nuova brand identity, ha lanciato una linea prodotta con uve riscoperte grazie a un programma di ricerca e sperimentazione ventennale che mira a salvare e a valorizzare vitigni autoctoni toscani, in ottica di preservazione della ricchezza vinicola italiana e della biodiversità. Uno di questi è il varietale a bacca nera Pugnitello, tra i più antichi del territorio, allevato assieme ad altri nei terreni del Chianti classico e studiato in collaborazione con le Università di Firenze e Pisa nei vigneti sperimentali dell’azienda agricola di proprietà del gruppo tedesco Allianz. Chiamato così per la forma del grappolo (piccolo pugno), ha una forte personalità olfattiva e di colore, morbidezza e carnosità. Si tratta di uve molte concentrate e dalla resa scarsissima, che hanno come sola opzione quella di fare vino di qualità. Così è il Pugnitello Igt 2021, che compone la linea destinata all’alta ristorazione e alle enoteche di ricerca con altre tre etichette: La Pieve Chianti Classico Docg Gran Selezione 2021, In Avane Chardonnay Toscana Igy 2022 e Borgo Chianti Classico Docg 2022. Il vino presenta un aroma di notevole complessità con note di cannella, chiodi di garofano, confettura di frutti di bosco e sentori di tabacco. In bocca è vellutato con ritorni di frutta e sapidità.
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