La trentina Tenuta San Leonardo, celeberrima soprattutto per i suoi rossi sontuosi, specie grazie al suo vino “bandiera” San Leonardo, è una delle principali artefici del “rinascimento” enologico trentino e l’azienda, condotta da Carlo e Anselmo Guerrieri Gonzaga, ha saputo costruirsi una meritata fama anche fuori dai confini nazionali. Oggi, la cantina conta su 40 ettari a vigneto, coltivati a biologico per una produzione che si attesta sulle 270.000 bottiglie annue e continua a mantenere alta la propria sintonia con una storia enoica di rara profondità. I vini dell’azienda con sede ad Avio sono stati a lungo curati da Giacomo Tachis, il primo “importatore” in Italia della filosofia enologica francese ed oggi sono preparati da un altrettanto eccellente tecnico: Carlo Ferrini. La cifra delle etichette è a dir poco raffinata e, anche in periodi in cui le mode enologiche imponevano altre declinazioni, ha sempre mantenuto questa sua qualità, finendo per diventare, come accade in questi casi, un vero e proprio classico. Dicevamo della sua vocazione rossista, che, tuttavia, non è da meno anche quando abbiamo a che fare con i bianchi aziendali. Ecco allora il Vette 2018, affinato in acciaio sulle fecce nobili per 5 mesi, proporre buone sensazioni aromatiche, con profumi di menta, erbe di montagna e susina. In bocca, domina la freschezza acida e ritorni agrumati continui e accentuati.
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