Nel 1990 Luigi Fabbro, friulano, e la sua compagna Katia Nussbaum di Londra, trovarono la quadratura al loro cerchio, a Montalcino, acquistando quella che sarebbe diventata l’azienda San Polino. Nel 1992, piantarono il primo vigneto, ma allora il vino prodotto in loco era soltanto destinato ad un uso familiare, insomma poco più che un gioco. Sarà nel 1998 che quel gioco diventa una vera e propria professione, con le prime bottiglie di Brunello arrivate sugli scaffali nel 2001 ad arricchire un panorama enoico ormai altamente competitivo e composto da una miriade di aziende proprio come San Polino, forse la vera forza di Montalcino. Prima affidandosi alle pratiche del biologico, oggi gli otto ettari a vigneto, situati nel quadrante nord della denominazione, ad altezze variabili tra i 350 e i 450 metri sul livello del mare, sono coltivati in biodinamica, con tanto lavoro manuale e con l’utilizzo di sostanze naturali, l’inoculo di insetti antagonisti, ma anche con lo zolfo e il rame solo sui focolai d’infezione. In cantina si vinifica in acciaio e legno rigorosamente con lieviti indigeni, mentre le maturazioni adottano un sistema che mixa tonneau e legno grande. Il Brunello Helichrysum 2016 è un vino profondo e caldo, che unisce la dolcezza della ciliegia alla serietà del tabacco. In bocca la dualità del dolce-amaro caratterizza tutto il sorso, concedendo spazio laterale alla sapidità e quiete dolce nel finale.
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