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IL PUNTO DI VISTA

Sandro Bottega: Coronavirus un segnale, economia riparta dalla sostenibilità

Dal Politecnico di Milano - in teleconferenza - la lezione sul marketing del vino dell’imprenditore veneto, tra lusso ed emergenza
COROBAVIRUS, ECONOMIA, LUSSO, POLITECNICO MILANO, SANDRO BOTTEGA, Italia
Sandro Bottega, a capo di Bottega

Qualità, innovazione e immagine: ecco gli elementi fondamentali per costruire un brand vincente sul mercato del lusso, raccontati da Sandro Bottega, a capo della griffe del vino e dei distillati, in una lezione sul marketing del vino al Politecnico di Milano, davanti a 70 manager che hanno preso parte all’International Master in Luxury Management, supportato da Prada Group, ovviamente in via telematica e nel rispetto del lockdown. “La qualità è un valore assoluto che sta alla base dell’attività produttiva. Non ci sono scorciatoie - ha spiegato Bottega - sono necessari investimenti importanti e rispetto dei tempi dettati dalla natura. L’innovazione è la capacità di creare qualcosa di inedito, che non va in contrasto con la tradizione ma ne sviluppa aspetti ancora inesplorati. L’immagine, attraverso il packaging e la cura estetica dei dettagli valorizza il prodotto, catalizzando l’attenzione del consumatore e consentendogli di apprezzarne la qualità. I tre elementi di cui sopra, qualità, innovazione e immagine, sono il cemento su cui si costruisce la reputazione di un’azienda e di una cantina in particolare”.
Spazio, e non poteva essere anche per l’emergenza Coronavirus, con una lettura che ha allargato il campo, non limitandosi al mondo del vino, ma spaziando sulla necessità di uno sviluppo economico su scala globale all’insegna della sostenibilità. “Questo virus deve portarci a capire che abbiamo vissuto al di sopra di quello che la terra ci può dare. I cambiamenti climatici ne sono stati una drammatica conseguenza. Troppo consumo di energia, troppi viaggi, troppa carne, troppo cibo, troppa plastica, danni inestimabili all’ambiente e agli ecosistemi, crescita sostenibile ancora limitata. Il tutto - conclude l’imprenditore veneto - governato da una politica cieca che non ha mai saputo decidere nell’interesse della popolazione, ma è sempre stata asservita alle esigenze dell’economia. Si è trattato di un errore imperdonabile, che stiamo pagando con gli interessi, ma che proprio l’emergenza Coronavirus potrebbe correggere, imponendo un cambio di passo”.

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