A Barolo definiscono il 2019 un’annata straordinaria: lungo ed umido inverno, caldo tardivo dopo la fioritura delle vigne, piogge intermittenti estive, autunno caldo con notti rinfrescanti. La grandinata che ci fu a settembre non toccò le vigne della famiglia Sandrone, che quindi riuscì a portare a casa uve in forma smagliante da tutti i 4 appezzamenti con cui compongono Le Vigne, seguendo l’antica tradizione di assemblaggio langarola. Fermentato spontaneamente, il Barolo Le Vigne 2019 ha bisogno ancora di tempo per esprimersi al meglio: oggi ha un carattere estremamente balsamico, che concede spazio alle note fruttate e di fiori appassiti solo in un secondo momento, insieme alle spezie dolci. Anche il sorso porta con sé le stesse caratteristiche, con un’aderenza tannica decisa e una buona sapidità, che si diffonde soprattutto in chiusura. Le Vigne è uno dei 6 vini che produce la cantina (3 Barolo e poi un Nebbiolo, una Barbera e un Dolcetto, tutti d’Alba) e ognuno ha una storia peculiare da raccontare. Perché Luciano Sandrone - fondatore della cantina con la moglie nel 1978 e mancato pochi mesi fa - ha improntato l’attività fin da subito secondo una filosofia di produzione accorta, impegnata, gioiosa e lungimirante. Partendo da un garage e una vigna (il Cannubi Boschis, oggi Barolo Aleste), per arrivare a 27 ettari a vigneto gestiti dalla figlia Barbara, il fratello Luca e i nipoti Alessia e Stefano.
(ns)
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