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SANTA MARGHERITA DEBUTTA IN SICILIA … IN ARRIVO LE ETICHETTE PRODOTTE NELLA NUOVA AZIENDA “TERRELIADE” A SAMBUCA (AGRIGENTO)

Santa Margherita debutta in Sicilia: dopo la Franciacorta, il Trentino Alto-Adige, il Veneto e la Toscana, l’azienda vinicola guidata da Andrea Donà dalle Rose e legata al gruppo Zignago, quotato alla Borsa di Milano, è sbarcata in Sicilia per produrre vini di qualità in una regione considerata, a buon diritto, la “nuova frontiera della viticoltura italiana”, in partnership con il gruppo trentino Mezzacorona. Atteso, a breve, il lancio delle nuove etichette prodotte nell’azienda “Terrelíade”, una splendida tenuta in quel di Sambuca di Sicilia (in uno dei terroir più vocati della Sicilia, tra Menfi e Sciacca, in provincia di Agrigento), con ben 240 ettari di vigneti che si affacciano sulle splendide sponde del Lago Arancio.

In bottiglia, naturalmente, grande spazio è dedicato all’autoctono siciliano per eccellenza: il Nero d’Avola, sia in purezza che in blend con vitigni internazionali; al suo fianco anche altri autoctoni come il Grillo, l'’Inzolia e gli immancabili internazionali dal Syrah al Merlot, dal Cabernet Sauvignon al Pinot Noir, dallo Chardonnay al Sauvignon Blanc al Petit Verdot. L’équipe di Terrelíade, è guidata da Loris Vazzoler, direttore tecnico di Santa Margherita, con il supporto dell’enologo Giorgio Mascarin.

“Questo progetto vitivinicolo - spiega Loris Vazzoler - ha voluto coniugare, esaltandole, le potenzialità e peculiarità offerte dalle uve coltivate nella tenuta con quelle provenienti da vitigni autoctoni ed alloctoni di altre zone dell’isola. Un lavoro di squadra che ha prodotto vini spiccatamente originali, comunque contraddistinti dalla tradizionale eleganza, piacevolezza e modernità dei vini del gruppo Santa Margherita. Queste intuizioni - continua Loris Vazzoler - oggi si chiamano “Timpa Giada”, un superbo Grillo in purezza appena accarezzato dal bacio suadente della barrique, oppure “Nirà”, un vino dalla forte connotazione territoriale che riesce ad esprimere molte delle sfumature pedoclimatiche con le quali il Nero d’Avola può e forse deve essere declinato; aggiungiamo, poi, il “Musía”, un magnifico sposalizio tra un Merlot caldo e rotondo e l’emblema della viticoltura autoctona, il Nero d’Avola, immancabile protagonista in questa unione che strizza l’occhio al consumatore internazionale; infine, (Utti) “Maturi” incarna la volontà di far convivere solisti di grande fascino: con un’attenta selezione, il Syrah offre il suo vellutato contributo alla bevibilità di un Nero d’Avola di razza”.

Il progetto siciliano si affianca, così, alle altre grandi tenute del gruppo Santa Margherita (tra le quali, Ca’ del Bosco, la perla del distretto della Franciacorta, le tenute Lamole di Lamole e Villa Vistarenni, nel cuore del Chianti Classico, e la splendida Kettmeir nel cuore dell’Alto Adige) per aggiungersi agli oltre 15,5 milioni di bottiglie prodotte (56% assorbite dai mercati esteri) per un fatturato complessivo, nel 2004, di 68 milioni di euro.

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